Come risultato diretto di un ambiente diversificato, la Cambogia è piena di animali di ogni tipo, alcuni dei quali molto rari e quasi estinti in altri paesi. Paradiso per i cacciatori di belve feroci in epoca coloniale, il paese dei Khmer ospita oggi bracconieri di ogni tipo. Gli amanti degli uccelli saranno deliziati da gru, egrette, falchi, aironi, aquile, avvoltoi, pavoni, quaglie, beccacce, gufi, ecc.. Le acque dolci della Cambogia sono tra le più pescose del mondo con molte specie endemiche. Insetti e rettili non mancano: cobra, pitoni, varani, gechi e altri. Se non li vedete nel loro ambiente naturale, potete trovarli nel vostro piatto perché, ben educati, i cambogiani mangiano di tutto.
Tra le specialità locali troveremo spiedini di ragni, grilli ripieni di arachidi, pulcini arrostiti e varani.
Secondo gli studi più recenti, le foreste della Cambogia coprono circa 10,5 milioni di ettari, ovvero il 58% del paese. Le formazioni forestali più comuni sono le foreste secche decidue e le foreste umide e dense. La foresta svolge un ruolo ecologico molto importante: gli alberi catturano l'energia solare, immagazzinano anidride carbonica nel loro legno e rilasciano ossigeno nell'atmosfera che respiriamo. La copertura forestale e le radici limitano l'erosione del suolo. Da ultimo, la foresta ridistribuisce gradualmente l'acqua piovana, evitando così le inondazioni e consentendo inoltre di ottenere una migliore qualità dell'acqua. Le foreste riducono anche le tempeste. Gli alberi che aspirano l'acqua dal terreno ne rilasciano una parte nell'atmosfera, regolando lo schema delle precipitazioni. Le foreste hanno anche un ruolo economico: sono sfruttate per il legno utilizzato come materiale da costruzione e, in molti paesi, per il riscaldamento. In Cambogia, ad esempio, oltre il 95 per cento della popolazione utilizza la legna per cucinare. Altri prodotti forestali sono fonte di cibo (frutta, verdura, selvaggina), mentre alcune piante sono utilizzate nella medicina tradizionale. Le foreste della Cambogia sono quindi di vitale importanza per l'85 per cento della popolazione rurale.
