1. Quando andare al parco nazionale di Cat Ba
Parliamoci chiaro: il Vietnam non è esattamente famoso per avere quattro stagioni distinte. Ma se volete godervi il parco nazionale di Cat Ba senza sciogliervi dal caldo o finire inzuppati, ci sono dei periodi da preferire.

Quando andare al parco nazionale di Cat Ba
La primavera (marzo-maggio) e l'autunno (settembre-novembre) sono perfetti. Le temperature oscillano tra i 20 e i 28 gradi, piove poco e potete fare trekking senza sentirvi come dentro una sauna. Io ci sono stato a fine marzo e posso confermare: è stata una scelta azzeccata.
L'estate? Beh, se non vi spaventano 35 gradi con il 90% di umidità, si può fare. Portate litri d'acqua, crema solare tipo quella per scalare l'Everest e un cappello che vi copra bene. L'inverno invece lasciatelo perdere. Tra piogge torrenziali e possibili tifoni, non è proprio il massimo per esplorare grotte e sentieri.
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2. Le tappe che non potete saltare
2.1. La grotta di Trung Trang
La prima volta che entri nella grotta di Trung Trang capisci perché questo posto è famoso. Non è solo una buca nella montagna - è come entrare in una cattedrale naturale che la natura ha scolpito in milioni di anni.

Trecentotrenta metri di stalattiti che sembrano candelabri giganti, stalagmiti che spuntano dal pavimento come denti di drago, e quell'odore particolare di umidità e roccia che hanno tutte le grotte antiche. Portatevi una torcia seria, anche se il percorso è illuminato: ci sono angoli nascosti che meritano una seconda occhiata.
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2.2. Ngu Lam
Ok, ammettiamolo: salire 325 metri con l'umidità vietnamita non è una passeggiata. Le gambe bruciano, il fiatone arriva e iniziate a chiedervi perché diavolo avete scelto il trekking invece della spiaggia. E poi arrivi in cima. E capisci. Davanti a te si apre un panorama che sembra uscito da un documentario della BBC: la baia che luccica, le isole sparse come briciole di pane, la foresta che si estende a perdita d'occhio. Ho fatto la foto più bella del mio viaggio in Vietnam proprio lì, con il fiato ancora corto e un sorriso che non mi si toglieva dalla faccia.

Ngu Lam
Il sentiero richiede circa un'ora se avete un passo normale, un'ora e mezza se vi fermate ogni due minuti come me per fare foto e riprendere fiato. Vale ogni singolo gradino.
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2.3. La valle dei fiori
Se siete come me e non resistete davanti a un bel paesaggio da fotografare, la valle dei fiori vi farà perdere la testa. A seconda del periodo in cui andate, troverete orchidee selvatiche, ibischi grandi come piatti o fiori di loto che galleggiano negli stagni.

Consiglio da amico: andateci nel tardo pomeriggio quando la luce è più morbida. Le foto vengono da urlo.
2.4. Le grotte minori
Da Hoa, Quan Y, Uy Ban, Thien Long. Nomi che ho imparato a malapena a pronunciare ma che nascondono piccoli tesori. Sono meno turistiche di Trung Trang, il che significa due cose: primo, avrete bisogno di una guida; secondo, le vivrete in modo più autentico, senza gruppi di cinquanta persone che vi respirano sul collo.

Le grotte minori
3. Biodiversità
Il parco nazionale di Cat Ba non è finito nella lista UNESCO per caso. Qui vivono più di 1.500 specie di piante. Per darvi un'idea: è come se tutta la flora italiana fosse concentrata in un'area grande come Milano.

Ma la vera star è lei: la scimmia dalla testa bianca. Ne sono rimaste solo 70 in tutto il mondo. Settanta. Tutte qui. Le probabilità di avvistarla sono basse, non vi mento, ma se succede è un'emozione che vi porterete dietro per sempre. Io non ci sono riuscito, ma ho parlato con una coppia tedesca che le ha viste e giurano che sia stata l'esperienza più incredibile del loro viaggio.
Le mangrovie lungo la costa sono un altro mondo a sé. Radici che escono dall'acqua come dita, granchi che corrono all'impazzata, aironi che ti osservano con quell'aria di sufficienza tipica degli uccelli. Un ecosistema perfetto che funziona da migliaia di anni.
4. Cosa fare al parco nazionale di Cat Ba
4.1. Trekking
I sentieri del parco nazionale di Cat Ba sono ben segnalati, ma non aspettatevi l'autostrada. Sono percorsi veri, a volte fangosi, spesso ripidi, sempre affascinanti. Ho fatto il percorso lungo che attraversa la foresta primaria e non ho incrociato nessuno per tre ore. Solo io, gli alberi e il canto degli uccelli.

Un consiglio: scarpe da trekking vere, non le Superga. E calzini alti se non volete tornare con le caviglie massacrate dalle sanguisughe (sì, ci sono, no, non sono pericolose, ma danno fastidio).
4.2. Speleoturismo
Se l'idea di strisciare in cunicoli bui vi terrorizza, saltate questa parte. Ma se avete un minimo di spirito d'avventura, esplorare le grotte con una guida esperta è un'esperienza che vi farà sentire come Indiana Jones. Torcia frontale obbligatoria, scarpe con grip e voglia di sporcarsi.

Speleoturismo
4.3. Kayak tra le mangrovie
Ho lasciato il meglio per ultimo. Pagaiare in silenzio tra le mangrovie della baia di Lan Ha è quasi meditativo. L'acqua calma, il sole che filtra tra le foglie, il rumore della pagaia che accarezza l'acqua. Ho visto un airone pescatore afferrare un pesce a mezzo metro dalla mia kayak. Roba da documentario, ve lo giuro.

Kayak tra le mangrovie
4.4. Dormire da gente del posto
Il villaggio di Viet Hai offre homestay autentici, non quegli hotel finti-tradizionali pieni di turisti. Qui dormite davvero in case di pescatori, mangiate quello che cucinano loro (e vi assicuro che il pesce più fresco della vostra vita lo mangerete lì) e capite come si vive davvero sull'isola.

Dormire da gente del posto
La signora che mi ha ospitato parlava quattro parole d'inglese, io zero vietnamita, ma con gesti e sorrisi abbiamo passato una serata fantastica.
5. Come organizzare una giornata perfetta
Vi do il mio itinerario testato sul campo:
Ore 7:30 - Partenza dal centro di Cat Ba in moto. Sì, moto, perché l'autobus è lento e i taxi costano un occhio. Il noleggio costa circa 150.000 dong al giorno (circa 6 euro) e la strada è fattibile anche per chi non ha mai guidato in Vietnam (io ero terrorizzato, poi è andata benissimo).
Ore 8:00 - Arrivo all'ingresso del parco. Parcheggio, compro il biglietto (portate contanti), parto per la grotta di Trung Trang.
Ore 9:00 - Inizio la salita a Ngu Lam. Con calma, facendo foto, fermandomi a bere. Arrivo in cima verso le 10:15.
Ore 11:00 - Ridiscesa e pausa caffè vietnamita vicino all'ingresso. Se non l'avete mai provato: è fortissimo, dolcissimo e vi tiene svegli fino al giorno dopo.
Ore 12:30 - Pranzo a Viet Hai. Ho mangiato calamari appena pescati, riso saltato e verdure cotte al vapore per 150.000 dong. Qualità stellata, prezzo da osteria.
Ore 14:00 - Kayak nelle mangrovie. Due ore di pace assoluta.
Ore 16:30 - Giro veloce nella valle dei fiori per le foto del tramonto.
Ore 18:00 - Rientro verso Cat Ba, doccia, cena e crollo sul letto.
6. Quanto costa e cosa dovete sapere
Biglietto d'ingresso 2025:
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Adulti: 80.000 dong (poco più di 3 euro)
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Bambini sopra il metro: 50.000 dong
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Sotto il metro: gratis
Onestamente? È un prezzo ridicolo per quello che offre il parco.
Le regole serie (e sacrosante):
Qui non scherzano con la protezione ambientale. Ho visto un turista cinese che buttava una bottiglia di plastica nel bosco: la guida gliela ha fatta raccogliere con un'occhiataccia che l'ha zittito per tutto il giorno.
Zero rifiuti, zero disturbo agli animali, zero raccolta di piante o pietre. È il loro lavoro proteggere questo posto e lo fanno bene.
Per alcune zone serve obbligatoriamente una guida. Non cercate di fare i furbi: non è solo per farvi spendere soldi, è perché ci sono percorsi pericolosi e aree sensibili per la fauna.
Come prenotare:
Potete presentarvi direttamente all'ingresso oppure prenotare un tour completo dalle agenzie in città. Io ho fatto tutto da solo ed è stato semplicissimo, ma se non ve la sentite di improvvisare, un tour organizzato costa tra i 30 e i 50 euro e include trasporto, guida e pranzo.
7. Quello che nessuno vi dice
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Portate più acqua di quella che pensate. L'umidità vi prosciuga e i punti di ristoro sono pochi.
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Le sanguisughe ci sono davvero. Non fatevi prendere dal panico, basta controllarsi ogni tanto e toglierle (vengono via facilmente).
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Il segnale del telefono è assente nella maggior parte del parco. Scaricate le mappe offline.
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Le guide parlano inglese basico. Se volete spiegazioni dettagliate, cercate una guida specializzata (costano di più ma ne vale la pena).
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Non è Disneyland. È natura vera, con le sue difficoltà. E proprio per questo è meraviglioso.
Il parco nazionale di Cat Ba è uno di quei posti che ti cambiano la prospettiva. Torni a casa e guardi il parco vicino a casa tua con occhi diversi. Capisci cosa significa davvero "biodiversità" e perché vale la pena proteggere questi luoghi.
Non è un'attrazione turistica dove ti fai il selfie e scappi. È un'esperienza. Faticherete, suderete, probabilmente vi lamenterete durante la salita a Ngu Lam. Ma quando sarete seduti in cima a quella montagna, con il vento che vi asciuga il sudore e davanti a voi uno dei panorami più belli del Sud-Est Asiatico, capirete che ne è valsa la pena. Portate scarpe comode, mente aperta e fotocamera carica. Il parco nazionale di Cat Ba vi sta aspettando.
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