1. Le origini della torre della tartaruga Hanoi
La sua storia, come spesso accade in Vietnam, si perde tra mito e fatti reali. Secondo alcune versioni popolari, la torre nacque come mausoleo familiare, altre la collegano alla celebre leggenda Torre di Hanoi. Ma i documenti storici raccontano qualcosa di più preciso: fu Nguyễn Hữu Kim, un ricco barone locale, a commissionarla tra il 1884 e il 1887.

L’intento originale era duplice: creare un punto di culto legato alla vicina pagoda Báo Ân e, forse, utilizzarla come monumento funerario privato. Quest’ultima idea, tuttavia, non venne mai realizzata, e l’edificio assunse presto un significato più profondo.
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2. Un mix architettonico che racconta due mondi
Ciò che rende unica la torre della tartaruga è il suo stile ibrido, frutto dell’incontro tra estetica orientale e gusto europeo:
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I piani inferiori mostrano un chiaro influsso gotico, con archi appuntiti e aperture strette.
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I piani superiori, invece, seguono i canoni dell’architettura tradizionale vietnamita, con tetti ricurvi e dettagli simbolici.

Un mix architettonico che racconta due mondi
Alta appena 8,8 metri, la torre si erge sull’“isolotto della tartaruga”, e sulla facciata orientale si può leggere l’iscrizione “Quy Sơn Tháp” (“Torre della Montagna della Tartaruga”), un omaggio alla creatura sacra che da secoli protegge il lago.
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3. Miti, misteri e simboli nascosti
Per molto tempo nessuno sapeva cosa si trovasse all’interno della torre della tartaruga Hanoi. Studi recenti hanno rivelato la presenza di tre altari, dedicati al padre del costruttore, al Dio del Lago e agli eroi nazionali del Vietnam. Questi dettagli spirituali rafforzano il legame tra l’edificio e l’identità collettiva della città.

Misteri e simboli nascosti della torre
Non mancano episodi curiosi: durante il periodo coloniale francese (1891-1896), sulla sommità della torre venne collocata una miniatura in bronzo della Statua della Libertà, che i locali soprannominarono ironicamente “Tượng Đầm Xòe”. L’esperimento, visto come un’imposizione culturale, terminò nel 1945, quando la statua fu rimossa e distrutta.
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4. Eroi e resistenza
La hanoi tartaruga non è solo un monumento silenzioso. Il 19 maggio 1948, giorno del compleanno di Ho Chi Minh, un gruppo di giovani studenti-soldati attraversò a nuoto il lago per issare la bandiera rossa con la stella gialla sulla cima della torre.

Eroi e resistenza
Fu un gesto simbolico di resistenza contro l’occupazione coloniale, pagato con la vita da quei giovani, oggi ricordati come martiri nazionali. Questo episodio trasformò la torre in un simbolo di libertà e identità nazionale.
5. Perché visitare la torre della tartaruga Hanoi oggi
Oggi, questo piccolo edificio è una delle attrazioni più amate della capitale e un’icona fotografica del Vietnam. Passeggiare lungo le rive del Lago Hoan Kiem al tramonto, quando la luce dorata accarezza la superficie dell’acqua e la torre della tartaruga si riflette come in uno specchio, è un’esperienza che incarna l’essenza stessa del Paese.

La torre della tartaruga
Durante il tuo viaggio in Vietnam, fermati qualche minuto in silenzio davanti a questa costruzione. Non è solo pietra e storia: è un simbolo di resilienza, memoria e orgoglio collettivo. La torre della tartaruga Hanoi non rappresenta solo un luogo da visitare, ma un capitolo fondamentale del racconto di un popolo.
6. Consigli pratici per la visita
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Quando andare: il tramonto è il momento più suggestivo per visitarla e scattare foto indimenticabili.
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Dove osservare: la vista migliore si gode dalla riva orientale del lago, nei pressi del parco Bờ Hồ.
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Curiosità: accanto alla torre puoi visitare anche il Tempio Ngọc Sơn e il Ponte Rosso Húc, altri simboli spirituali della città.
Piccola, silenziosa, ma carica di significati: la torre della tartaruga Hanoi è uno di quei luoghi che raccontano più di quanto mostrano. È storia, mito, resistenza e poesia, tutto racchiuso in pochi metri di pietra nel cuore della capitale. E ogni volta che un visitatore si ferma a contemplarla, quel legame tra passato e presente si rinnova, proprio come le acque del lago che continuano a lambirne le fondamenta.
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